La conoscenza del territorio in cui si vive e la didattica transdisciplinare in quanto metodo per l’integrazione e la conoscenza reciproca è alla base della progettualità che coinvolgerà per l’intero anno scolastico gli studenti e i docenti di Alfabetizzazione e Primo livello della sede di Brindisi del CPIA ‘Anna Lorenzetto’.
Un progetto che nasce dall’esperienza di un’insegnante che è anche guida turistica e conosce l’importanza della comunicazione, dello scambio umano, della condivisione delle conoscenze attraverso . Inevitabile, anche se non scontata, la declinazione didattica rispetto agli studenti di ogni nazione, età, grado di istruzione che si avvicinano al CPIA di Brindisi per apprendere la lingua e cultura italiana o approfondirne la conoscenza. I CPIA in Italia rappresentano l’ombelico del mondo, accolgono in ogni Provincia centinaia, migliaia di concittadini di origine straniera ogni anno. Lingue, etnie e culture diversissime che coesistono nel medesimo ambiente di apprendimento animati dal comune obiettivo di comprendere e integrarsi nel nuovo tessuto sociale e culturale. Un obiettivo che incontra la mission dei CPIA, ovvero favorire l’integrazione, la fruizione dei diritti di cittadinanza, l’attuazione dei doveri che la Carta italiana e i trattati europei prevedono affinchè nessuno si senta escluso dalla ricerca di quei delicati equilibri richiesti dalla Democrazia.
Il CPIA di Brindisi ha pensato di espandere e diversificare il concetto di ‘ambiente di apprendimento’ dedicando ogni uscita alle diverse materie di studio che si approfondiscono attraverso l’offerta formativa dei CPIA integrando i programmi di studio e favorendo il passaggio di consegne tra i corsi di Alfabetizzazione e primo livello.
La prima uscita è stata realizzata nel Parco urbano del Cillarese, all’ingresso di Brindisi. Si tratta del Parco urbano più grande di tutta la Puglia, un’oasi faunistica dove trovano ospitalità specie selvatiche stanziali e migratorie come anatre, cormorani, aironi, testuggini, volpi, tassi e varie altre specie acquatiche, volatili e terrestri ma anche arbusti e specie arboree tipiche della Macchia mediterranea come il timo, il rosmarino, il mirto, l’agnocasto e poi canne, palme, melagrane, corbezzoli… una varietà e biodiversità straordinaria che popola un parco umido corredato da viottoli, ponti, laghi, fontane. Acque portate dal canale Capece, che nasce nelle campagne mesagnesi e che negli anni 80 sono controllate e delimitate da una diga che garantisce sufficienti riserve idriche all’industria brindisina. Un bacino idrico artificiale, quindi, che nasce da aree paludose bonificate e si estende per circa 170 ettari di cui 100 caratterizzati dall’invaso diventata, poi, nel tempo oasi naturalistica rientrante in un progetto del Ministero dell’Ambiente per il censimento dei biotopi della rete ecologica europea Natura 2000 in applicazione della Direttiva habitat del 92.
Il Parco del Cillarese è anche un luogo di ristoro per la comunità dei brindisini e dei nuovi cittadini di origine straniera, dove incontrarsi, conoscersi, rilassarsi e fare sport all’aria aperta.
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